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Quattro ruote e tacco 12
di Valentina Bazzani
Iperedizioni – 2013
Pagg. 226 – 12,90 euro
Sono in tanti ormai a parlarne.
Valentina Bazzani continua ad incassare notevoli apprezzamenti
per il suo ultimo libro “Quattro ruote e Tacco 12”. Tutte le presentazioni che ci sono state
finora, l’ultima il 16 ottobre alla Feltrinelli, hanno fatto il “tutto esaurito”.
Un viso da ragazzina e due occhi vispi, una determinazione da professionista affermata, Valentina nasce nella
provincia di Verona il 1 ottobre 1985. Un’infanzia felice e “normale”, finché una malattia neuromuscolare,
all’età di 12 anni le ha imposto di vivere, su una sedia a rotelle.
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All’età di 16 anni scrive “Una vita diversa”, una prima pubblicazione autobiografica, nata in un
momento di crisi, per dare libero sfogo a quello che stava vivendo e al percorso di accettazione
che stava attraversando.
Valentina non si perde d’animo e decide che deve essere lei ad avere in mano le redini della
sua esistenza, e non la sua malattia. Si diploma come ragioniera all’Istituto Tecnico Commerciale
di Isola della Scala (VR), nonostante la sua indole creativa e sognatrice stonasse assai
con bilanci e rendiconti, quindi si laurea con il massimo dei voti prima in Scienze della
Comunicazione ed in seguito in Giornalismo, con una tesi dal titolo “Dalla sofferenza alla gioia:
il senso della vita nella malattia”.
In questi anni incontra l’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare e ne diventa socia e
segretaria provinciale, partecipando attivamente alle attività di promozione del volontariato e
alla sensibilizzazione a favore della ricerca. Da febbraio di quest’anno è iscritta all’Ordine
dei Giornalisti e collabora con alcune testate e due uffici stampa. A settembre pubblica il suo
secondo libro “Quattro ruote e tacco 12”, che vanta la prefazione del Maestro Giovanni Allevi.
“Non ci speravo - dice Valentina -. La sua manager mi ha detto che l’avrebbe letto e se gli fosse
piaciuto forse l’avrebbe scritta. Poi con grande sorpresa e felicità mi è arrivata”.
Il libro di Valentina, ci dice il suo editore “È un bel libro non solo perché è scritto bene, ma
soprattutto perché è un libro vissuto. È una sorta di diario di vita, sulle sue pagine non ci
sono belle parole, ma esperienze. Belle, brutte, più o meno forti che siano, comunque ti
coinvolgono e ti trasmettono qualcosa di importante. Quattro ruote e tacco 12, in particolare, è
un toccasana, una specie di “medicina omeopatica” per chi si sente un po giù. Lo tieni sul
comodino, quando sei triste lo apri, leggi qualche pagina e subito tutto cambia prospettiva”.
Ed è appunto questo uno degli obiettivi che Valentina si propone con questo libro: far cambiare
prospettiva nel modo di vedere la disabilità. Nello scorrere delle pagine si parla di femminilità,
di amore e amori, di barriere architettoniche, mettendoci di fronte, in maniera diretta e
immediatamente riconoscibile, a tutti quegli atteggiamenti e modi di pensare a cui, fors’anche
involontariamente, noi ci standardizziamo quando vediamo una persona con disabilità.
Valentina la potrete trovare in giro per la città, con la sua “quattro ruote”, ma quando la
incontrate state attenti: la sua prorompente vitalità, il suo entusiasmo, la sua gioia, la voglia
di fare e di vivere, vi investiranno come un ciclone e rischierete di rimanerne talmente affascinati
da non poterne più fare a meno.
Il libro, invece, lo potrete trovare in tutte le librerie o acquistarlo online.
E vi consigliamo di farlo.
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